La resistenza alla corrosione intergranulare può essere determinata attraverso l’immersione dei campioni in soluzioni contenenti acido nitrico (HNO3). Questi test possono avere due scopi:
– la verifica della resistenza intrinseca del materiale alla corrosione intergranulare (è il caso degli acciai austenitici prodotti specificamente per resistere alla corrosione intergranulare in ambienti fortemente ossidanti, che vengono analizzati in seguito a un trattamento di sensibilizzazione);
– il controllo dell’efficacia del trattamento di solubilizzazione (un controllo effettuato soltanto su prodotti sottili, che sono sottoposti al controllo nello stato in cui sono forniti all’utilizzatore, senza che sia necessario effettuare un trattamento termico di sensibilizzazione).
I campioni vengono pesati e la loro area viene misurata, in seguito vengono immersi in una soluzione acquosa di acido nitrico che viene portata a ebollizione per più periodi di durata determinata. Deve essere utilizzata una soluzione nuova per ciascun periodo di tempo. Al termine, i campioni vengono risciacquati, asciugati e pesati. L’effetto dell’attacco corrosivo è misurato attraverso la determinazione della perdita di massa del campione registrata dopo ciascun periodo di prova e totale. Mediante una formula che tiene conto della massa e dell’area iniziali, della durata effettiva dell’ebollizione e della perdita media di massa volumica subita dal campione per ogni periodo di tempo si ricava la velocità di corrosione del materiale, espressa in millimetri all’anno.