La resistenza alla corrosione intergranulare può essere determinata attraverso l’immersione dei campioni in soluzioni contenenti acido solforico (H2SO4) in quantità variabile a seconda del metodo di prova. Questi test possono avere due scopi:
– la verifica della resistenza intrinseca del materiale alla corrosione intergranulare (è il caso degli acciai con basso tenore di carbonio e degli acciai stabilizzati che vengono analizzati in seguito a un trattamento di sensibilizzazione);
– il controllo dell’efficacia del trattamento di solubilizzazione (è il caso di tutti gli altri tipi di acciai, che sono sottoposti al controllo nello stato in cui sono forniti all’utilizzatore, senza che sia necessario effettuare un trattamento termico di sensibilizzazione).
I campioni, dopo essere stati immersi nelle soluzioni portate a ebollizione per un tempo determinato, sono estratti e sottoposti a un test di piegamento con mandrino (o un test di schiacciamento, nel caso in cui si dovessero analizzare tubi con diametro fino a 60 mm). La superficie convessa del campione viene quindi esaminata a basso ingrandimento allo scopo di identificare eventuali cricche provocate dalla corrosione intergranulare.