L’attacco con idrossido di sodio consente di evidenziare la presenza di fasi intermetalliche e permette la classificazione delle strutture osservate in seguito al microscopio.
Un ulteriore metodo di individuazione e valutazione delle fasi intermetalliche è costituito dai test di corrosione in cloruro ferrico, secondo metodi del tutto simili a quelli utilizzati nei test di pitting e crevice. Il provino viene immerso nella soluzione normalmente per 24 ore e mantenuto a temperatura costante. Dopo la pulizia del campione e la rimozione dei prodotti di corrosione, si procede a registrare la sua perdita di peso e, in funzione delle sue dimensioni e della durata della prova, a calcolare la velocità di corrosione (corrosion rate) del materiale, espresso in milligrammi per decimetri quadrati al giorno (mdd).
Anche il test di resilienza con pendolo di Charpy può costituire un metodo per individuare la precipitazione di fasi intermetalliche dannose negli acciai duplex. A questo specifico scopo la norma ASTM 923-14 fornisce un’apposita tabella di riferimento che tenendo conto del materiale in questione e della condizione in cui si presenta (materiale base, zona termicamente alterata, materiale saldato) specifica la temperatura cui effettuare il test e i risultati minimi di accettabilità che dovrebbe garantire il provino in termini di energia assorbita.